|
|
Il Libro dei Lettori 2003/2004
The Readers' Book 2003/2004
melissa
<melixbr@SPAM?NO!virgilio.it>
torino (),
Regola. Lenta epopea purpurea di diga svuotata, in silente attesa
ingannata da nubi tabagiste. Vaticinando un nuovo ponte di braccia
su cui io anch'io posso assopire il mio ventre in costruzione. Ancora
una boccata, tra ragnatele di fecondità che altro non provocano
che nausea. Ancora un tiro agognando ad una futura metempsicosi
di testosterone. Senza sbalzi d'essenza, né frutti inutili, né alieni
vomitati da un tunnel, né questo assurdo reiterare ogni mese. -Melissa-
GRUPPO BAIRO Onlus
<bairos@SPAM?NO!tin.it>
Italia (),
E' Natale, regalatevi un libro per aiutarci ad aiutarli. Vai all'indirizzo:
http://www.bairo.info/librogruppobairo.html
GRUPPO BAIRO Onlus
<bairos@SPAM?NO!tin.it>
(),
AIUTACI AD AIUTARLI! Siamo un'associazione animalista denominata
GRUPPO BAIRO Onlus operante in Lombardia e sul territorio nazionale.
Siamo regolarmente iscritti al al Registro Generale Regionale del
Volontariato al n. 3029 in data 06/07/04 con decreto n. 11473 Iscrizione
D.R.E. Prot. 2002/93025. Questa estate abbiamo salvato tante bestiole
reduci da abbandoni e gravi maltrattamenti. Ora sono ricoverati
in pensioni a pagamento in attesa di un'adozione sicura e alcuni
necessitano di cure e medicinali. Vorremmo poter garantire a questi
poveri esseri tutta l'assistenza di cui hanno bisogno e nel contempo
avere la possibilità di salvarne altri, ma le nostre risorse economiche
non ce lo permettono, vi chiediamo quindi di aiutarci ad aiutarli
con un gesto d'amore come un'adozione a distanza o un piccolo contributo.
Se volete visitare il nostro sito per maggiori informazioni, l'indirizzo
è: www.bairo.info Diffondete questo appello ai vostri amici, conoscenti,
parenti, colleghi. AIUTATECI AD AIUTARLI! Anche loro hanno diritto
di vivere! Potete contribuire con un'adozione a distanza o aiutarci
con un contributo che potete fare tramite posta o banca: conto corrente
postale n. 36337558- ABI 07601 - CAB 11400 - intestato a "GRUPPO
BAIRO Onlus" Via Belvedere 27 - 26029 Soncino (CR) GRAZIE!
Eliselle
<eliselle@SPAM?NO!delirio.net>
(),
Interessantissimo sito di Carmen Covito. Un esempio, e non solo
una grande scrittrice. Lascio un invito: http://www.eliselle.com
Fabrizio
<fabrizio.lago@SPAM?NO!libero.it>
Modena (),
C'è chi cerca di arrivare alla carta partendo dal web e chi usa
anche quest'ultimo, perchè, nonostante abbia conquistato l'editoria
tradizionale, non ne ha mai abbastanza di scrivere e comunicare.
Tu l'hai fatto con stile e passione. Con sincera ammirazione Fabrizio
http://scrivo.altervista.org fabrizio.lago@SPAM?NO!libero.it
Sergio Piccolin
<sergio.piccolin@SPAM?NO!invensys.com>
belluno (),
carlo
<alinious@SPAM?NO!email.it>
milano (),
Sito bellissimo ________ www.cliccatemi.it - La community cliccata
d'Italia
patrizia bettinelli
<patrizia_bettinelli@SPAM?NO!virgilio.it>
cerveteri (),
Pace Una parola breve, due sillabe soltanto pronunciate in fretta
senza pensarci tanto. Ora che la gente muore sotto il cielo infuocato
ora,ora soltanto, chiaro ci appare il suo significato. La colomba
bianca tra le mani avevamo, ma é volata lontano. La pace non c'é
più l'abbiamo persa ieri. Or ci restan soltanto tra le mani dei
fiori da posar sulle bare e negli occhi il pianto per chi non potrà
tornare. Ho scritto questi versi allo scoppio della guerra del Golfo,
sono trascorsi tanti anni e scoppiate altre guerre, ma purtroppo
sono sempre attuali. Quando l'uomo ricorderà il miracolo d'amore
che é si cancelleranno l'odio la violenza e la guerra. Prego ogni
giorno che quel momento sia oggi!
Liù
<>
(),
Salve Carmen, davvero carino questo sito, è molto accogliente e
originale, mi piace molto il modo in cui si rivolge e coinvolge
il lettore.
Alessandra Manconi
<superalemasu@SPAM?NO!yahoo.it>
QUARTU (),
Una traccia. Una traccia suona pesante. Suona certa e compiuta.
Suona come un piede nel fango. Se dovessi lasciare una vera e propria
traccia starei ore ed ore a pensarci. Giorni e giorni, persino.
Forse mesi. Anni no, non credo.Ogni volta, prima di cliccare "pubblica"
cancellerei tutto e riinizierei da capo. Penserei che questa è un
'occasione per essere e che non va sprecata. E così la sprecherei.
Per attendere la perfezione. Di forma. Di anima. Rimarrei per giorni,
mesi ed anni a guardare il segno lasciato dagli altri.
anna
<annbonf@SPAM?NO!inwind.it>
palermo (),
ciao, vengo spesso a trovarti, il tuo sito è molto gradevole e i
tuoi racconti deliziosi. posso inserirne uno nel sito che sto costruendo?
sono anche io una scrittrice, molto "piccola". ciao
<ilrifugiodelpoetaestinto@SPAM?NO!email.it>
Castellanza VA (),
Volete leggere le mie poesie? andate all'indirizzo http://digilander.libero.it/danieleuboldi
sarei felice ricevere i vostri commenti, positivi o negativi. GRAZIE
da Carmen
Auguro a tutti un buon 2004 (o, se vogliamo stare bassi, perlomeno
un 2004 infinitamente migliore del 2003)
|
Gianni Papa
<info@SPAM?NO!moltodifficile.it>
(),
o voi che amate leggere ma non sapete cosa leggere, o voi genitori
o voi insegnanti che cercate qualcosa da consigliare ai vostri figli...
Fatevi un giro su http://www.moltodifficile.com
Snaporaz
<ralph32ael@SPAM?NO!hotmail.com>
Portovenere (),
Si c'e' troppo bianco. Da' l'idea dell'ospedale. O ancora la foto
segnaletica che ti fanno quando ti arruolano. Di fronte, destra,
sinistra, tanto per non sbagliare profilo, massima sicurezza, sei
proprio tu, cio' che serve durante le esercitazioni. E quando ti
sparano, pum! pum! e ti dicono sei morto devi farti di lato. Se
non lo fa: Sei morto! sei morto! come se gli dovessi spiccioli.
Mettici un po' di colore. Ciao!
cinzia zanfini
<zanfinicinzia@SPAM?NO!virgilio.it>
firenze (),
La rossa e il nero.
Un romanzo appassionante, una scrittura insuperabile.
Grandioso!
Elio
<elionline@SPAM?NO!interfree.it>
Asti (),
"La rossa e il nero". Terminato di leggere oggi... per la terza volta ed ogni volta colgo quel particolare, quel pensiero, quel piccolo flash sfuggito alla lettura precedente. Come ogni Tuo romanzo è un caleidoscopio di emozioni. A volte mi scopro ad immaginare le tue espressioni mentre scrivi questa o quella frase. Un Mito, un Mito tutto italiano.
Danila
<danila.p@SPAM?NO!stilograficasnc.com>
Modena (),
Ieri ho visto Coyote di Fabio Volo e ho "conosciuto" una persona nuova di cui avevo solo un'ombra del suo nome nella mente e che mi ha ispirato tantissimo, mi sono ripromessa di leggere i suoi libri. ...ti farò sapere.....
sagittario
<ing.rao@SPAM?NO!libero.it>
pa (),
Mi riprometto di leggere nelle prossime vacanze estive.Saluti e buon lavoro
Alessia
<alexis_dk@SPAM?NO!yahoo.com>
Roma (),
Bellissimo, spassosissimo "La Rossa e il Nero"! Me lo gusto proprio questo romanzo durante il tragitto in metro la mattina. Peccato che abbia tempo solo in quel frangente ma così è come mangiare di gusto il cioccolatino settimanale consentito durante una dieta. E spassossima deve essere anche la sua autrice per la quale provo una simpatia istintiva (sarà per le comuni origini campane?). Brava Carmen, continua così.
giovanna fuse'
<giovanna@SPAM?NO!dols.net>
milano (),
Leggere il romanzo di Carmen Covito “La rossa e il nero” e’ stato piacevolissimo e molto intrigante: le stellate del cielo siriano, i profumi...accompagnano i personaggi e la protagonista Cettina in un percorso per alcuni versi scontato e per altri imprevedibile.
Si arriva alla fine del libro e quasi quasi ti dispiace: perche’ hai vissuto con Cettina e tutti gli altri della spedizione, scavato nel campo degli scavi insieme a loro, partecipato alle loro vicende umane e non.
Luigi Farrauto
<vivlafrans@SPAM?NO!hotmail.com>
Rozzano, Milano (),
un libro molto colorato: come hai giustamente detto tempo fa, c'è molto bisogno di rosso in questo momento, dato che il "nero" di solito nasconde matrimoni ingannevoli... ed il bianco, anzi, i "bianchi" sono sovente ricordi o rimorsi. rosso, dunque, dalla copertina alla punta dei capelli, per riscoprire il fascino della semplicità e delle scoperte.
Mi sei piaciuta moltissimo, Carmen, brava!
Luigi
Loredana
<lori.pacifici@SPAM?NO!libero.it>
Guidonia (Roma) (),
La rossa e il nero non l'ho ancora letto, ma lo farò di certo.
Ma vorrei ringraziarti preventivamente per essere capace di farci riflettere sorridendo.
ciao ciao
Lory
Pier Paolo
<ppcolasanti@SPAM?NO!interfree.it>
Roma (),
Sono lieto che non si sia trattato di un errore anche se non sono sicuro che John Lennon avrebbe apprezzato. Comunque piacere di averti incontrata, grazie per la risposta.
Pier Paolo
www.crisalis.it
Chiara Peri
<chiara.peri@SPAM?NO!iol.it>
Roma (),
Tra filologi e archeologi in genere non corre buon sangue. Pare
che non riescano ad evitare di guardarsi un po' in cagnesco. Appartenendo
alla prima categoria, confesso che alla base della mia diffidenza
verso i miei amici e colleghi c'è una buona dose di schietta invidia.
La prima e ultima volta che ho preso in mano un vasetto per disegnarlo
(una cosuccia tolemaica del museo dell'università, neanche tanto
significativa) mi sono venute le convulsioni e non me la sarei cavata
se il mio amico Marco non me l'avesse strappato di mano, facendo
il lavoro per me. Il tutto per dire che ho avuto la fortuna di avere
amici archeologi e quello che mi sorprende nel romanzo (che ho letto,
come si suol dire, tutto d'un fiato) è stato ritrovarvi immortalata
quella bizzarra mescolanza di serietà e di pettegolezzo, di tecnicismi
e di questioni universali che, sotto sotto, dell'archeologia mi
ha sempre affascinato. L'ambientazione è realistica, anche troppo,
e la vicenda deliziosamente credibile nella sua leggerezza. Ci capita
spesso di prendere in giro le archeologhe orientali per il "mal
d'Oriente" di cui tutte appaiono affette al ritorno in patria: girano
per i corridoi con aria sognante, accudiscono nidiate di gattini
curdi importati illegalmente e in molti casi, anche se non lo confessano,
hanno ancora negli occhi gli sguardi assassini di qualche straniero
misterioso. Che male c'è? Il tutto non danneggia la ricerca scientifica
e anzi, in genere, la ringalluzzisce. Lo stesso vale per "La rossa
e il nero", che apre ammiccando la strada a approfondimenti più
seriosi o, semplicemente, a qualche sana curiosità.
Pietro Giammellaro
<agyrtes@SPAM?NO!libero.it>
(),
Ciao. Mi chiamo Pietro, ho 27 anni e ho appena finito di leggere
"La rossa e il nero". Ho avuto notizia del libro da un
tuo messaggio alla mailing list degli orientalisti ma in realtà
non sono un orientalista, quindi non aspettarti un commento da "esperto"
(posso darti del tu? noi siciliani con educazione repressiva siamo
abituati a dare del lei alle persone più grandi). Non ti aspettare
neppure un giudizio da critico letterario: la mia laurea in Lettere
classiche è ben lungi dal costituire un titolo di privilegio per
valutare romanzi contemporanei (per i miei due brillanti esami di
letteratura italiana ho dovuto leggere una serie di improbabili
saggi che oltraggiavano la memoria, oltre che le opere, di Montale,
Svevo, Lucio Piccolo e Rosso di San Secondo). Bene, il libro mi
è piaciuto.
All'inizio sono rimasto un po' interdetto dal tipo di scrittura,
per così dire "veloce" (beh, che vuoi, per chi ha a che fare quotidianamente
con Omero ed Erodoto...); sono per natura curioso e nonostante lo
straniamento ho deciso di continuare; e ne è valsa la pena. Mi ha
particolarmente colpito l'impercettibilità del passaggio dal ritrovamento
delle lettere nella camera d'albergo al racconto dei due giorni
precedenti al cantiere di scavo: mi ci sono ritrovato senza accorgermene
e questo piccolo particolare mi ha spiazzato; credo che la dote
principale di uno scrittore sia quella di mettere in scacco le "strategie
di lettura" del fruitore, di farsi leggere facendo dimenticare al
lettore di essere un fine esegeta, un raffinato filologo, uno che
non si lascia scappare niente. Mi hai giocato e io, di solito, sono
un lettore non esperto ma molto attento. Il libro mi ha divertito
molto: mia madre insegna all'università (archeologia fenicia) e
io sto facendo un dottorato, quindi mi sono goduto da pazzi le beghe
accademiche, le rivalità fra Tell e il lecchinaggio studentesco.
La storia fila che è un piacere e anche il gergo (che tendenzialmente
conosco) e i particolari più tecnicamente archeologici non disturbano,
soprattutto perchè osservati da una protagonista inesperta come
il lettore medio (a proposito, io il Liverani l'ho letto tre volte,
per tre esami diversi, e ancora non mi ricordo niente; Cettina è
piuttosto sveglia, per essere una neofita...).
Ho letto qualche altro romanzo italiano ambientato in cantieri di
scavo o comunque legato all'archeologia. I due che mi sembrano più
vicini, almeno geograficamente, sono "Il faraone delle sabbie"
di V. M. Manfredi e "Il custode dell'acqua" di F. Scaglia.
Il primo non è altro che un bell'artificio, un romanzo di genere,
piacevole a tratti, intrigante per i risvolti e molto inquietante
per il finale profetico (ma l'ironia sull'università da parte di
uno che ci è stato infilato fino al collo e oltre puzza un po' di
artificiale).Il secondo, di tutt'altro livello, mi è sembrato però
un po' lento (per usare un'espressione orribile, soprattutto detta
di un romanzo). profondo, meditativo, certo, come si richiede ai
pensieri di un frate francescano a Gerusalemme... ma quello non
mi ha fregato! ho riconosciuto molti dei suoi artifici (e alcuni
li ho anche apprezzati, a dire il vero), ma non mi ha costretto
a leggerlo fino alla fine in due ore e mezza, ci ho messo due giorni.
Scusami per tutte queste idee ben confuse, che alle orecchie di
una scrittrice possono suonare come banalità. ma tant'è... avevo
voglia di parlarne con qualcuno, mia madre ancora non l'ha letto
e l'autrice mi sembra la persona più adatta.
Grazie per il tempo che dedicherai alla lettura di queste righe.
Pietro Giammellaro
P. S. ho molto apprezzato il link all'appello di Emergency (che
però ho già firmato) e all'adozione della costituzione. Non si può
stare zitti, o saremo ricordati come quelli che hanno assistito
allo sfacelo senza dire una parola!
manuela
<manuelaes@SPAM?NO!libero.it>
Torre Annunziata (),
L'ho finito..l'ho divorato..quando pubblicherai il prossimo???eeh
:-)) Per certi versi mi sento tanto Cettina! Grazie!
da Carmen a Pier Paolo
<>
(),
Caro Pier Paolo, la tua osservazione sul testo di "Imagine"
è esatta. Traducendolo, mi sono concessa una licenza, non
tanto "poetica" quanto ideologica, e me la sono concessa proprio
perché avendo il testo originale a fronte sarebbe stato possibile
controllare l'originale. Io credo che John avrebbe approvato. Non
credi anche tu? Ciao.
Pier Paolo
<ppcolasanti@SPAM?NO!interfree.it>
Roma (),
Carmen, sono capitato sul tuo sito perché cercavo il testo della canzone di Lennon "Imagine".
Nella tua traduzione ho trovato una cosa che credo non rispecchi il significato originario della canzone:
"And the world will live as one" tu lo traduci con "e il mondo vivrà come deve vivere uno.". Credo che volesse significare più o meno: "e il mondo vivrà come Uno, cioè come una sola cosa." Che ne pensi? Spero di esserti stato utile. Ciao.
Pier Paolo
www.crisalis.it
manuela
<manuelaes@SPAM?NO!libero.it>
Torre Annunziata (),
Ciao Carmen,visito il sito dopo aver letto la presentazione su Il Mattino de "La rossa e il nero".Non l'ho comprato, non l'ho letto (ho scaricato il I capitolo e lo leggerò), ma voglio ringraziarti per aver dato rilevanza alle tue radici. "napoletana scappata" se hai bisogno di un vortice di identità culturale,di appartenenza al territorio, io sono qui, pronta a farti sentire non vicina , ma vicinissima alla tua terra!:-))
|
|