Il modo migliore per leggere un'opera di narrativa
è ancora il comodo, piacevole, ergonomico, tradizionale libro
di carta. Però, la tecnologia e-book mi sembra molto interessante
per tutte le opere di consultazione (saggistica, manuali, testi
di riferimento e specialistici, tesi di laurea, testi scolastici
e classici della letteratura) che si può aver voglia o bisogno
di tenere sotto mano. Rispetto al vecchio formato Pdf, il formato
Microsoft Reader offre senz'altro una migliore leggibilità
sullo schermo e una serie di opzioni utili (si possono ingrandire
i caratteri, mettere segnalibri, copiare brani, fare annotazioni).
In compenso, questo formato non è concepito per la stampa
e richiede una piattaforma software specifica, cosa che non lo rende
l'ideale della portabilità.
Ciò assodato e premesso, nel 2001 ho deciso di pubblicarmi
da me un e-book da distribuire gratis (et amore litterarum).
Perché? Sostanzialmente, per dimostrare con un esempio pratico
che:
1) la produzione di un e-book non è paragonabile alla produzione
di un libro cartaceo: costa infinitamente meno. Di conseguenza,
la percentuale sui diritti d'autore concessa dagli editori istituzionali
agli autori di libri pubblicati in questa forma non dovrebbe essere
inferiore al 50 per cento. (In realtà, anche la distribuzione
di un e-book costerebbe meno di una distribuzione tradizionale,
ma su questo punto non discuto: a parte le difficoltà che
si incontrano in questa fase iniziale, ci saranno sempre altri fattori
in gioco, non ultima la visibilità conferita da un marchio
editoriale noto, che il suo 50 per cento farà dunque benissimo
a tenerselo.)
2) un e-book se lo può confezionare da sé chiunque
mastichi un po' di html e un po' di norme redazionali. Di conseguenza,
i moltissimi scrittori inediti che aspirano a una pubblicazione
potrebbero ricorrere a questo sistema invece di andare a impinguare
le casse dei perfidi editori a pagamento.
3) farsi un e-book è divertente.
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Per spiegarlo, vi spiego come ho fatto io. La prima
fase è quella, ovvia, di scegliere il testo o i testi. Dato
che la mia doveva essere un'opera dimostrativa da distribuire senza
contropartite economiche e dato che io sarò anche un'utopista
ma non sono una masochista, ho scelto dei racconti già pubblicati
altrove in forma singola (e che, certo, avrei potuto pubblicare
come raccolta in un volume tradizionale, guadagnandoci economicamente
ma - e qui interviene il mio utopismo - perdendo l'occasione di
dimostrare alcunché).
Scelti i testi, mi si aprivano due possibilità: o aggiungere
a Microsoft Word 2000 un apposito
plug-in gratuito che dovrebbe fare automaticamente tutto il
lavoro di conversione e scodellarti l'e-book pronto in mano, oppure
preparare un file html "ben formattato" e trasformarlo
in e-book con un programmino professionale. Dato che nutro una certa
diffidenza per l'accuratezza delle automazioni di Word (sono il
tipo che disattiva istantaneamente l'assistente di Office non appena
compare, né mi sono sognata mai di attivare un correttore
ortografico qualsivoglia), e dato inoltre che mi piace ficcare il
naso nei miei codici, ho scelto la seconda possibilità.
Dal sito di Microsoft
Reader si arriva direttamente al sito del programma Reader
Works, che è offerto in due versioni: una gratuita (Reader
Works Standard) e una a pagamento (Reader Works Professional). Entrambe
le versioni sono in inglese. Ho scaricato per prima la versione
gratuita, che non vi permette di dare al vostro libro una copertina
ma è ottima per cominciare a capirci qualcosa verificando
le caratteristiche del programma e i problemi che si incontrano.
Con una serie di tentativi ed errori, ho imparato a usarlo correttamente.
In sé, il programma è di una facilità esilarante:
però bisogna dargli in pasto la formattazione giusta. Il
mio problema principale era che da nessuna parte veniva spiegato
come ottenere le interruzioni di pagina.
Ebbene, il trucco html è questo: scegliete la frase dopo
la quale volete mandare il testo a pagina nuova e racchiudetela
in un tag <p> o <div> che contenga l'espressione style='page-break-after:always'.
Io ci sono impazzita per un po' perché pretendevo di usare
style='page-break-before:always' nel tag <H1> dei titoli,
ma con il tag <H1> non funziona: se volete proprio usare questa
sintassi, dovete fare qualcosa del genere:
<div style="page-break-before: always">
<span class="H1">Titolo</span></div>.
Se pensate che sto parlando arabo, vuol dire che prima di mettervi
a fare un e-book dovete ancora imparare l'html, ma vi assicuro che
se l'ho imparato io può impararlo chiunque: basta essere
curiose/i e provarci. Ah, un'altra dritta esoterica: quando preparate
le vostre pagine html (un editor visuale come Dreamweaver 3 va benissimo)
è meglio impostarle con un foglio di stile esterno, cosa
che vi permetterà di fare infinite prove (e infiniti libri)
modificando il solo foglio di stile invece che tutto l'html. E create
una cartella apposita in cui mettere tutti i file che riguardano
il vostro e-book, foglio di stile compreso, perché Reader
Works preferisce averli tutti assieme (e ha ragione).
Stabilito con il programma gratuito che l'operazione era fattibile
e perfino facile, ho comprato via Internet il programma a pagamento,
che dovrebbe costare circa 150 dollari, ma al momento era in offerta
a soli 69 dollari. Se producete un solo e-book, e per giunta lo
distribuite gratis, è ovviamente una perdita secca, ma se
pensate di produrne parecchi e magari di venderli, è un costo
decisamente basso.
Con il progetto del libro già impostato e rifinito e con
Reader Works Professional installato, era il momento di preoccuparsi
della copertina. E qui io, che come grafica non valgo una cicca,
sono stata assistita dall'ottimo Paint Shop Pro 7 e dalla natura
stessa della Rete: ogni tanto ricevo per e-mail dei saluti illustrati
che mi manda una pittrice italiana errabonda tra questo o quel posto
dell'Asia, così le ho scritto per avere l'autorizzazione
a usare la bella immagine che mi aveva mandato dal Nepal. La mattina
seguente Giovanna Caruso mi ha risposto di sì dalla Turchia.
Morale: una volta imparati i trucchetti di base, fare e rifare un
e-book è facilissimo. Io ci ho messo in totale tre giorni
di lavoro/gioco, ma se adesso dovessi farne un altro ci metterei
un tre ore o poco più, quasi tutte impiegate nel fondamentale
lavoro di correzione dell'impaginato.
Infatti un libro elettronico, così come ogni altro tipo di
libro, ha la sua fase di produzione più delicata nella caccia
all'imperfezione: è necessario rileggere più volte,
scovare le mancate uniformazioni, i difetti di allineamento, i refusi
eliminabili. Per quelli che continueranno a sfuggirvi, pazienza,
succede anche ai più bravi correttori di bozze su carta:
ma l'impossibilità di essere perfetti non dovrebbe impedirci
di fare l'impossibile per esserlo.
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Piacerebbe anche a me che tutti i libri si potessero
leggere gratis, in teoria. Ma se questo accadesse, in pratica torneremmo
indietro di un paio di secoli: infatti l'esistenza di un diritto
d'autore fu riconosciuta per la prima volta alla fine del Settecento,
e non è un caso che la definizione di una proprietà intellettuale
e artistica sia coetanea della Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo (e della donna, ma questa è un'altra storia). Entrare
in un mercato delle opere consentì agli scrittori di essere indipendenti
e di proteggere la propria libertà di espressione. Pensateci: che
cosa c'era, prima? C'era lo sponsor, con tutti i suoi corollari
di servilismo, autocensura e inevitabile celebrazione del mecenate
di turno. Vendere un libro può essere il prezzo da pagare per non
vendere se stessi.
La protezione di un libro elettronico rientra nel campo del cosiddetto
DRM (Digital Rights Management). Nel caso del formato .lit della
Microsoft, i livelli di protezione sono tre.
Il livello più basso, quello cioè che si ottiene con un programma
come Reader Works, consiste semplicemente nel "sigillare" il file
originario in modo che non possa essere alterato, cosa che non impedisce
di copiarlo all'infinito e di leggerlo e diffonderlo a volontà (e
bisogna anche vedere poi quanto ci metterà qualcuno a trovare il
crack giusto per rompere il sigillo).
Due livelli di protezione superiori vengono forniti dalla Microsoft
attraverso il sistema DAS
(Digital Asset Server), che non è un semplice software ma una
complessa combinazione di e-commerce e di tecnologie server per
distribuire/vendere/criptare gli e-book. Se ho ben capito come funziona,
nel momento stesso dell'acquisto ogni singolo file .lit viene "incartato"
in modo da trasformarlo in un file criptato. Al terzo livello di
protezione, gli viene anche impressa l'identità dell'acquirente,
cosicché solo il suo legittimo possessore potrà leggerlo (dopo aver
attivato il proprio Microsoft Reader e aver ricevuto il proprio
Microsoft Passport).
Ora, tutto questo è molto carino sia per gli autori/editori/librai
elettronici che giustamente desiderano proteggere i loro diritti
e introiti, sia per quei lettori che hanno sempre detestato dare
i propri libri in prestito (non te li restituiscono mai). Ma allo
stato attuale procurarsi un server DAS è costoso al punto che, perlomeno
in Italia, richiede investimenti da grande gruppo editoriale. I
piccoli editori stanno calcolando quanto gli costerebbe affidarsi
a un distributore. Un autore singolo non potrebbe permettersi né
l'una cosa né l'altra.
La riduzione dei costi è probabilmente solo questione di tempo (e
di ampliamento del mercato italiano). Negli Stati Uniti i piccoli
editori e gli autori che vogliono vendere i propri libri Ms Reader
utilizzano già distributori forniti di un server DAS, come Content
Reserve. La rete di librai elettronici si infittisce, e c'è
anche un premio riservato ai libri "indipendenti" prodotti nei vari formati
disponibili.
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Come si fa un e-book in formato PDF? Questo formato, come dice il
nome stesso (Portable Document Format), ha il vantaggio della cosiddetta
"portabilità"; in altre parole, è cross-platform;
in altre parole, può essere letto sia su un Pc sia su un
Macintosh attraverso il programma gratuito Acrobat
Reader. A differenza del formato Microsoft Reader, il formato
PDF è concepito per essere stampato. Il motivo per cui nel
2001 non l'ho scelto per la mia sperimentazione stava nel costo
piuttosto elevato del software originale Adobe che serve a produrlo;
ho scoperto in seguito una maniera alquanto tortuosa per arrivarci
ricorrendo ad alcuni programmi opensource, e l'ho fatto (non sto
a raccontarvi con quali difficoltà). Ma adesso (2003) c'è
una bella novità: la suite opensource OpenOffice.org.1.1,
disponibile anche in versione italiana, permette di salvare in formato
PDF direttamente da un documento di testo. Niente di più
facile.
Scarica
un e-book sul futuro degli e-book (in formato pdf, a cura di Apogeo e Dols:
contiene anche una mia intervista)
Tutti i link utili verso risorse italiane e straniere
si possono trovare nella sezione
e-book di LibriAlice.it, che viene costantemente aggiornata.
Un completo dossier sul libro elettronico in Italia e l'editoria
digitale umanistica è liberamente disponibile nel sito Italianistica Online, da dove può anche essere scaricato
in diversi formati.
Il primo grande sito italiano per la vendita di libri digitali in
formato Ms Reader è stato allestito da Mondadori.
I primi editori italiani in ordine di tempo a pubblicare e distribuire
e-book sono stati Apogeo, Laterza e Fazi.
Quest'ultimo editore insieme a Newton Compton ha attivato Libuk.
Dalla collaborazione della Fiera del Libro, 365 Giorni in Fiera,
Microsoft e EmotionBook è nato il sito per la vendita di
e-book ebook.fieralibro.net.
Emotionbook è direttamente collegata alla Overdrive e ai content server
americani (offre anche una versione italiana della utilità
di conversione online Ebook express).
Potete tenervi al corrente della situazione attraverso i link del
portale EvolutionBook,
che si occupa di tutti i formati di e-book e segue gli sviluppi
italiani con notiziari, articoli e interviste.
Ma naturalmente potete anche leggere gli interventi che sono stati
inviati al mio Forum sull'editoria
elettronica. Il forum è stato creato il 28 marzo 2001,
ha raccolto durante la sua vita 195 messaggi ed è stato chiuso
7 marzo del 2003.
È forse il caso di ricordare che per i testi entrati nel
pubblico dominio, cioè per quasi tutti i classici, non ci
sono problemi di copyright: ma se vi viene voglia di autoprodurvi
in e-book il vostro Dante o il vostro Beccaria, prima assicuratevi
di utilizzare una versione che sia liberamente disponibile (le edizioni
critiche o commentate sono soggette a diritti d'autore) e citate
comunque la fonte, perché la correttezza non è mai
un optional, è sempre un dovere.
E, a proposito, il mio e-book Racconti dal Web può
essere liberamente distribuito attraverso altri siti web, ma a condizione
che il file originario non venga alterato in nessun modo, che la
distribuzione rimanga gratuita e che nella pagina di distribuzione
sia chiaramente presente un link al mio sito.
Va' alla pagina E-book per scaricare i miei
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